sabato 22 marzo 2014

Il Monte Fumaiolo

L'area del Monte Fumaiolo è situata all'estremo sud della Romagna, nel Comune di Verghereto, al confine con Toscana e Marche.
Con un'altitudine di 1407 m s.l.m., il Fumaiolo è uno dei monti più alti dell'Appennino forlivese-cesenate. Oltre ad offrire una natura incontaminata, si presta a vari sport come il trekking, la mountain bike, il free climbing, passeggiate a cavallo e sport invernali sulla neve.
Tutta la zona è soggetta a vincolo paesaggistico, meta di turismo estivo e invernale. Dotata di impianti di risalita e piste per il fondo e da discesa, la stazione sciistica è attrezzata per snow-board, spine, tubing e passeggiate con le ciaspole. Il rifugio Biancaneve offre la possibilità di noleggio sci, scarponi e mountain bike.

Affiancato dal Monte Aquilone e dal Monte Comero, il Fumaiolo è famoso per le sue imponenti foreste di faggio, le cosiddette "Faggete", che si possono percorre grazie a una rete di comodi sentieri transitabili a piedi e in mountain bike.
Dalla cima del Fumaiolo, e dal vicino Pratone della Briglia, si gode di un panorama mozzafiato a 360° su buona parte della penisola, dalla riviera romagnola alle colline toscane fino al Monte Amiata, dalle vette dell'Appennino marchigiano alle colline umbre.

Sul monte Fumaiolo, il cui nome deriva da “Fiumaiolo” per le numerose vene d’acqua che sgorgano dalle sue pendici (ma altri teorizzano che derivi dal termine "fumo", poiché la sua vetta e le sue pendici sono spesso sovrastate da un pennacchio di nubi, le quali sembrano levarsi in cielo dalla vetta del monte. Un'altra accreditata ipotesi fa risalire il nome Fumaiolo all'attività dei carbonai che sfruttavano le ampie foreste circostanti per la produzione di carbone), si trovano le sorgenti del fiume Savio, importante risorsa d’acqua della Romagna, le vene del fiume Tevere, “fiume sacro ai destini di Roma” e la sorgente del Marecchia, fiume che attraversa il riminese.

Fino al XIX secolo, il territorio attorno al Monte Fumaiolo (che corrisponde all'odierno comune di Verghereto, in provincia di Forlì), faceva parte della Toscana. Nel 1927 il capo del governo fascista, Benito Mussolini, fece modificare i confini tra Provincia di Forlì e Provincia di Arezzo per includere la sorgente del Tevere nella prima. Ciò avvenne per chiari motivi di propaganda: l'idea era far nascere il "fiume sacro ai destini di Roma" nella provincia di nascita del Duce.
Per sancire l'importanza di tale avvenimento, fu organizzata un'imponente manifestazione pubblica e sul luogo dove sorge il Tevere fu inaugurato un monumento marmoreo con i simboli della Roma imperiale: l'aquila e la lupa capitolina. Nel paese di Balze di Verghereto fu posta una colonna proveniente dal Foro romano, ad indicare l'inizio della strada che sale verso il monte.

Il fiume Savio nasce col nome di “Fosso Grosso” dalle pendici di monte Castelvecchio, nei pressi di Montecoronaro, a quota 1.126 metri. Nel suo tortuoso percorso di 90 chilometri il fiume bagna le zone di Montecoronaro e Verghereto, dove prende il nome di Savio, le località di Bagno di Romagna, San Piero in
Bagno, Sarsina, Mercato Saraceno, Cesena, fino a sfociare nel mar Adriatico in località Lido di Savio.

Anche il fiume Tevere sgorga dal massiccio a quota 1.268 metri in mezzo ad un bosco di faggi e prosegue il suo percorso bagnando l’abitato di Balze. Dopo aver lasciato le terre di Romagna, il fiume attraversa la Toscana, l’Umbria e il Lazio dove, in prossimità di Ostia, si biforca in due rami che sfociano nel mar Tirreno, dopo un percorso di 406 chilometri. La ricchezza di vene d’acqua ha contribuito alla crescita di una rigogliosa vegetazione composta principalmente da querce, faggi, castagni, abeti e da alcuni alberi secolari. Per quanto riguarda la flora la zona è caratterizzata dalla presenza del lupo, del capriolo, del daino, del cinghiale e di rapaci come l’aquila reale.

Per un itinerario alla scoperta della natura che circonda il Monte Fumaiolo consigliamo di partire da Montecoronaro, il cui paesaggio è caratterizzato dalle forme di erosione delle marne e dove si trova l’abbazia di S. Maria del Trivio, arroccata su uno sperone roccioso e raggiungibile a piedi attraverso un’antica mulattiera. Proseguiamo poi fino a giungere al paese di Balze da dove ha inizio il passo del monte Fumaiolo; dopo circa un chilometro troveremo un piazzale con l’imbocco del breve sentiero che ci conduce alle sorgenti del Tevere. Si prosegue poi fino all’estremità del passo ad un’altezza di 1349 m s.l.m.; da qui si possono fare numerosi trekking immersi tra le faggete e le abetine. Continuiamo il nostro percorso scendendo lungo il versante occidentale fino a giungere in località Sassoni dove, oltre ad una fresca sorgente, si trova una distesa di prati puntellati da grossi massi disposti casualmente; da questo punto si può godere di un panorama meraviglioso sulla ripa della Moia, su Monte Comero e sulla dorsale dell’Alpe di Serra. Seguiamo poi il torrente Alferello in direzione Riofreddo e Alfero e fermiamoci ad ammirare una delle cascate di questo rio, la cascata d’Alferello anche nota come cascata delle trote, per la ricchezza ittica di queste acque.
Tornando in direzione Montecoronaro, al bivio prendiamo il sentiero 137 e proseguiamo a piedi passando Castelvecchio fino a raggiungere le sorgenti del fiume Savio, riconoscibili grazie ad un’insegna in ferro battuto rappresentante il lupo e gli anelli della “caveja”, simbolo romagnolo.
(altre informazioni si trovano qui: http://www.appenninoromagnolo.it/passi/fumaiolo.asp)


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