Romandiola 2019: una scoperta a passo d'uomo

Per quanto mi riguarda, camminare è soprattutto un modo per dimenticare il mio nome e perdere un po’ me stesso. Gli uomini del Medio Evo non dicevano tanto spesso “io”, e tornare ad affievolire l’ego è una necessità, di questi tempi veloci e privi di certezze. Camminando, si torna umili e vulnerabili, vicini all'essenziale, e ogni viaggio nello spazio diventa anche un viaggio nel tempo. Tutti si lamentano di non averne, ma lungo la strada si acquista sempre ciò che si perde, tempo compreso.
(E. Brizzi)





il progetto

L’idea che sta alla base del progetto consiste nel comporre un gruppo di pellegrini che percorra in lungo e in largo la Romagna, passando dalle ampie pianure del Delta del Po all'entroterra appenninico ed alla riviera. Ogni tappa verrà percorsa da un gruppo non eccedente le 5-6 unità, che si occuperà di individuare:

  • le soste più significative del patrimonio storico e culturale della Romagna;
  • i tracciati migliori fuori dai percorsi stradali, in collaborazione con le esperte guide locali;
  • i locali per il pernotto e la cena, nell'interesse di coinvolgere il più possibile le strutture e gli abitanti del territorio.

L’obiettivo principale consiste nel presentarsi alla stagione 2019 con uno stradario completo degli itinerari più suggestivi e significativi della Romagna, ricostruito attraverso un preciso programma, coinvolgendo partner e strutture destinate all'accoglienza dei turisti/pellegrini futuri alla ricerca della radici e delle bellezze che è in grado di offrire questa regione.

STATO DI AVANZAMENTO LAVORI
A grandi linee, il percorso
Lo scorso novembre ha visto il debutto del gruppo lungo il percorso Sarsina – Bagno di Romagna: le prossime tappe invernali saranno nel solco della continuità e, quindi, ci vedranno in cammino da Bagno di Romagna fin dentro il cuore delle Foreste Casentinesi, percorrendo i sentieri che conducono, fra gli altri, all'eremo di Camaldoli, posizionato sul limitare toscano (ma pur sempre simbolo di un pezzo di storia romagnola e ravennate), e la diga di Ridracoli.
L’obiettivo consiste nel tracciare un anello che abbracci tutta la Romagna in modo da garantire un percorso univoco, seguendo simbolicamente la strada che porta alla sua capitale, Ravenna: partendo ipoteticamente dal mausoleo di Teodorico sarà quindi possibile risalire le valli verso Comacchio, salvo poi ridiscendere in direzione sud-ovest attraverso Bagnacavallo, Lugo e Massa Lombarda; l’ingresso nel territorio imolese permetterà, pertanto, di visitare un pezzo di provincia bolognese che storicamente è parte della Romagna. Proseguendo verso Faenza si prenderà così la via verso l’Appennino (Riolo Terme, Casola Valsenio e Brisighella, solo per citare alcune della cittadine più importanti lungo il percorso) e ridiscendere attraverso la Romagna Toscana alle porte di Forlì; ripercorrendo idealmente l’antica via Emilia si raggiungeranno Forlimpopoli, simbolo della tradizione culinaria regionale, e Cesena. Da qui sarà poi possibile immergersi nel Parco delle Foreste Casentinesi, attraverso l’immancabile passaggio per Bertinoro e Predappio. Muovendo verso Sarsina e, successivamente, Pennabilli e San Leo in direzione della Repubblica di San Marino, si attraverseranno i territori del Montefeltro che sono stati oggetto di contesa recente con la regione Marche. La prosecuzione lungo la provincia di Rimini ci condurrà sulle colline che limitano il confine sud-est della regione: il passaggio a nord del Marecchia saluterà quindi l’ingresso nelle terre di Giovanni Pascoli e, in seguito, la strada verso Cesenatico, le Saline di Cervia e la Pineta di Classe. L’ingresso nella Capitale sarà quindi il coronamento del suddetto percorso: similmente a quanto avviene in altre mete di pellegrinaggio, esso potrebbe essere accolto con una cerimonia settimanale in uno dei luoghi simbolo della storia e del potere dell’Esarcato Bizantino.


POTENZIALITÀ DELLA PROPOSTA
Il partner potenzialmente più interessante per dare visibilità all'evento è senza dubbio il servizio di trekking messo in piedi da Google per Google Street View.

Immagine del trekker  dal sito Google Maps
Lo zaino Trekker (figura sottostante) consente a Street View di mostrare un maggior numero di luoghi in tutto il mondo: luoghi dove nessun auto, trike, carrello o motoslitta può accedere. Questo zaino indossabile è dotato di una fotocamera nella parte superiore e la sua portabilità permette di raccogliere immagini in spazi ristretti o in luoghi accessibili solo a piedi. Trekker è gestito da un dispositivo Android ed è composto da 15 obiettivi disposti in diverse angolature in modo che le immagini una volta riunite possano fornire una vista panoramica a 360 gradi. Mentre l'operatore cammina, le foto sono scattate all'incirca ogni 2,5 secondi. La nostra prima raccolta di foto con questa fotocamera è stata fatta sul terreno roccioso dell'Arizona, il Grand Canyon, e come le altre nostre piattaforme di Street View, Trekker presenta con orgoglio il logo di Google Maps.



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