Camminando i protagonisti cercavano di dare un senso alla loro vita. Oggi, quelli che scelgono il social trekking fanno di più: danno un senso a tutto quello che hanno intorno, che si tratti di un luogo lontano o sconosciuto (come la Svezia o il Maramures, il far east d’Europa) oppure che si trovi sotto casa, in una qualsiasi metropoli italiana. Il trekking oggi è social perché è un atto sociale, di scoperta dell’altro. “L’atto del camminare si è slegato dal territorio e lo spazio è diventato estraneo.
Eppure un sentiero è colmo di vita e di storie. E non deve essere per forza il Cammino di Santiago o la via Francigena. C’è tutto un mondo da esplorare camminando lungo strade sconosciute”: a raccontarcelo è uno dei fondatori della cooperativa Walden (si legge all’italiana valden e non uolden).
Alessandro Vergari è una delle guide di questi viaggi a piedi e autore di un libro ricco di spunti: “Social trekking” (Terre di Mezzo). “Le nostre mete non sono solo naturalistiche – spiega - . Cerchiamo soprattutto zone e aree geografiche da scoprire e che favoriscano gli incontri, gli scambi. Così visitiamo zone rurali europee dove la popolazione accoglie senza pregiudizi i viandanti, gli escursionisti”. Donne e single tra i 40 e i 70 anni: questo è l’equipaggio tipo delle vacanze a piedi.
Che spesso però proseguono. Infatti non solo capita che si decida di organizzare altre vacanze insieme, capita pure che si decida di divedere il resto della propria vita. Nel frattempo, meglio camminare con un certo stile.
Alessandro Vergari ha selezionato per i lettori di Huffington Post alcune tra le mete più belle.
1. BASILICATA COAST TO COAST. L’itinerario non è proprio quello seguito dalla compagnia di musicisti di Rocco Papaleo: si parte dalla spiaggia di Maratea, seguendo sentieri che salgono anche oltre i 1.000 metri, con una puntata sul monte Alpi, ma si incontrano anche strade sterrate e tratti asfaltati, fino ad arrivare alle spiagge di Nova Siri sullo Ionio.
L’idea in più è l’incontro con la comunità albanese di San Costantino.
2. MARAMURES, AL CONFINE CON L’UCRAINA. È una delle più antiche comunità rurali ancora esistenti e si trova in Romania al confine con l’Ucraina. A Sapanta c’è il “cimitero allegro” , tutto dipinto in stile naif: su ogni tomba viene illustrata la vita del defunto. Ci sono le chiese di legno e si viaggia su un carretto trainato da cavalli.
3. FUERTEVENTURA. Un viaggio un po’ fuori dai classici luoghi turistici per vedere i posti più belli di quest’isola che per certi versi ricorda più il deserto del Sahara che l’ambientazione di altre isole “fortunate”. Si cammina quindi tra silenzi, vulcani e spiagge deserte.
4. IN TURCHIA. Likya Yolu, o Lycian Way, è considerato tra i più bei posti da trekking del mondo www.lycianway.com , in una delle zone più ricche di storia del bacino del Mediterraneo, e attraverso una natura ancora in gran parte intatta. Il paese da cui si parte è il villaggio fantasma di Kaya Koy.
5. IL GIRO DEL MONDO IN CITTA’. L’idea, partita da Torino, si è propagata rapidamente a macchia d’olio, non solo in Italia (Milano, Genova, Firenze sono gia “Citta migrande”; Roma, Napoli e Palermo lo diventeranno presto) ma anche in Europa: città come Parigi, Lione, Marsiglia, Stoccarda e Valencia, faranno parte di un unico MygranTour rivolto a turisti, semplici curiosi e studenti.
Giancarlo Cotta Ramusino, autore di “Camminatori” (Terre di Mezzo) ci ha dato invece qualche consiglio pratico. “Tanto per iniziare – ha esordito – è meglio non chiedersi il motivo per cui si inizia a far trekking. Potrebbe non esserci una ragione precisa. Semplicemente potrebbe essere la risposta ad un bisogno naturale”. Giancarlo, informatico di professione, è scout da quando aveva 8 anni. Oggi si definisce camminatore e confessa di dormire senza materasso (e in questi giorni sul balcone) perché crede molto nella “dimensione animale” dell’uomo. Nella gallery ci sono anche i suoi consigli per vivere al meglio il trekking.
da Huffingtonpost.it
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